martedì 9 aprile 2013

IL BELLO DEI CIELI BUI


Articolo su Qualenergia n.1/2013 
scritto da Maurizio Zara

Se mai avessimo costruito delle centrali nucleari in Italia, com’era nei piani del precedente Governo, ipoteticamente una di loro sarebbe stata destinata esclusivamente a coprire i consumi elettrici della pubblica illuminazione.

Sì perché nel 2009, dei quasi 300 TWh (miliardi di chilowattora) di energia elettrica consumati in Italia, più di 6 TWh sono stati destinati a illuminare strade e piazze nella voce appunto “pubblica illuminazione”, ovvero quella che potrebbe essere la produzione elettrica annuale di una centrale nucleare.
Non è difficile immaginare come oltre a una spesa energetica consistente si tratti anche di una spesa economica non indifferente. Con gli aumenti più recenti del costo dell’energia elettrica si sta superando in Italia la spesa di un miliardo l’anno per l’illuminazione pubblica, il che significa poco meno di 20 euro ad abitante. Alcuni dati, pubblicati recentemente da Enea nell’ambito del Progetto Lumière (dedicato a sindaci e comuni per promuovere l’efficienza energetica) e riferiti ai consuntivi del 2010 ci dicono che tra bolletta e manutenzioni si arriva a una media di 18,7 euro l’anno per abitante.

Non a caso la legge di Stabilità recentemente approvata, in una prima versione prevedeva insieme a tagli per la sanità, tagli alle aliquote Irpef, aumento dell’Iva e altre misure, anche il via all’operazione “Cieli bui”, che per contenere la spesa pubblica, si rivolgeva proprio al risparmio di risorse energetiche e alla razionalizzazione delle fonti di illuminazione in ambienti pubblici. Il provvedimento, che tra l’altro prevedeva anche lo spegnimento dell'illuminazione durante le ore notturne, è stato successivamente bocciato dalla Commissione Ambiente della Camera e tolto dalla legge di Stabilità. Certo che comunque non possiamo immaginare strade buie e piazze spente di notte per far fronte alla crisi economica o per determinare risparmi energetici che ci consentano di raggiungere gli obiettivi europei di riduzione. Anche se in effetti per l’operazione Cieli bui non si parlava di un vero e proprio spegnimento, quanto piuttosto di un affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi ed era prevista, inoltre, l’individuazione delle aree, urbane o extraurbane, o anche solo di loro porzioni, nelle quali dovevano essere adottate le misure dello spegnimento o dell'affievolimento dell'illuminazione, e di precisi luoghi, strade o piazze in cui invece tale misura non sussisteva.
In generale quindi si trattava di una misura volta anche a far sì che ogni ente locale si dedicasse a lavorare progressivamente e ad adottare sostituzioni tecnologiche per raggiungere obiettivi di maggiore efficienza energetica dei propri dispositivi illuminanti.
Ad ogni modo, anche in questo caso, gli enti locali più assennati, o smart come si usa dire ultimamente, dovranno fare da soli, senza alcun input da parte del Governo nazionale. [...].

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