L’importanza dei dati locali
Il Patto dei Sindaci indica la via di un’azione locale, dal basso, verso la protezione del clima, l’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. L’obiettivo è ambizioso e comporta l’esigenza di applicare tali ambizioni direttamente laddove realmente si opera quotidianamente e direttamente a contatto con i cittadini, con le imprese e con i propri dipendenti, ovvero con le amministrazioni locali. Come detto più volte ridurre del 20% le emissioni di un Comune o di una città, vuol dire anzitutto quantificare quale sia il proprio 100% di emissioni di partenza (baseline emission inventory), e da lì partire per una politica programmata di interventi che comportino riduzioni delle emissioni nei vari settori di consumo energetico. La quantificazione del proprio 100% non è però operazione banale come sappiamo, la difficoltà di acquisire dati e informazioni da cui desumere un bilancio energetico e di CO2 locale rende necessario il più delle volte stimare e ripartire le emissioni locali partendo da dati di aggregazione maggiore (dati provinciali, regionali o nazionali).
Questa operazione è certamente lecita e, come detto, quasi inevitabile per permettere di iniziare ad attuare il Patto dei Sindaci, partendo dal bilancio base, ma ovviamente ci fa perdere informazioni in termini di specificità e dunque ci sottrae capacità di attuare politiche di riduzione delle emissioni più precise e di poterle quantificare correttamente rispetto al quadro territoriale.
Molti comuni ed enti che hanno realizzato o stanno realizzando il proprio SEAP e dunque il proprio bilancio di CO2 base si sono confrontati con questo problema, ma ciò che occorre comprendere appieno è che non sarà possibile nei prossimi anni continuare a bypassare il problema della raccolta dati bottom-up, dei dati locali, ricorrendo a stime, indicatori e disaggregazioni come si sta facendo ora. Per poter monitorare le proprie politiche di riduzione, per vederne i risultati reali e per dare maggiore aderenza alla realtà al bilancio di CO2 locale, sarà infatti necessario iniziare una seria e organizzata archiviazione e catalogazione di tutte le informazioni che direttamente o indirettamente ci restituiscono la situazione specifica, locale, sugli usi energetici e sulle emissioni di CO2 che ne derivano.
ECORegion in questa ottica ha anche l’ambizioso obiettivo di costituire per gli enti locali uno strumento di gestione e controllo dei dati energetici, essendo di fatto oltre che un software di calcolo anche un database online. Gli enti locali da parte loro dovranno impegnarsi per istituzionalizzare le procedure di raccolta dati e in generale migliorare la disponibilità di tali informazioni, verificando la disponibilità a fornire i dati da parte dei distributori di energia, chiedendo nei futuri appalti di servizio energetico il monitoraggio dei consumi etc. La contabilità energetica e delle emissioni di CO2 dovrà diventare una delle attività di routine degli enti locali e territoriali, solo in questo modo avremo coscienza dei passi fatti e miglioreremo la capacità di agire degli enti locali.
Alcuni comuni hanno già iniziato questo percorso partendo dalla sistematizzazione dei consumi energetici dell’ente medesimo, mossi oltre che dal Patto dei Sindaci, anche dalla necessità di rendicontare in maniera puntuale i propri consumi energetici in modo da poter valutare eventuali interventi di efficientamento energetico. In un periodo di forti tagli alle risorse finanziarie degli enti infatti, diventa quanto mai opportuno tagliare anzitutto gli sprechi energetici, e dunque economici, prima e piuttosto di altri servizi essenziali come quelli sociali, culturali etc.
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